Giulia Sonz

Eccomi, sono Giulia Sonz, una signora anagraficamente antica in attesa della prossima vita, piena di belle cose.
In questa vissuta, una donna normale.
Quasi.
Lavoro, marito, figli, normale.

Tranne un particolare, un hobby.
Definirlo hobby è riduttivo.
Come dire che l'Etna è una montagnetta con la tosse.

Fin da piccola, cresciuta fra grossi rotoli di carta spessa gialla che coprivano il grande tavolo della sala: i progetti di Leonardo da Vinci che mio padre doveva realizzare per il Museo della Scienza e della Tecnica.

Affascinata dai libri, dal teatro, dalla danza, vivevo con una penna in mano per fissare su carta ciò che vedevo, ciò che percepivo guardando, studiando il mio prossimo con uno sguardo "oltre" le apparenze, "dentro" il personaggio, ecco, il personaggio.
Un hobby un po' scomodo, da tenere nascosto per quieto vivere.
D'altra parte io non so scrivere di povere mamme morte, d'amori traditi, di gabbiani sul mare e altre dolcezze del genere.
 
Scrivo quello che "vedo", che "sento". Che mi raccontano i miei "personaggi", che troverete in ogni mia poesia, racconto, testo teatrale.

Veri, sanguigni, talvolta spiazzanti. Panteistici, talvolta sofferti.
E' gratificante realizzare che questo linguaggio arriva al cuore della gente, sia come lettori che spettatori.

Lo dimostrano le coppe, i trofei, i premi ricevuti.
Tra questi il Premio Autori Italiani promosso da Sipario e Fondazione Carlo Terron.
Ho imboccato l'ultimo tratto della mia strada.

Già intravedo il cancello, il punto d'arrivo.

Sono serena. Non ho paura.

E' l'ultimo atto della commedia. Manca solo il finale.

Per il viaggio porto con me una valigia.

Solo una valigia. Tutto devo lasciare. Gioie, dolori, vittorie, sconfitte.

Ma la valigia è pesante, troppo pesante. Non può passare dal cancello.

E poi ormai non mi appartiene più.

Devo lasciarla. La poserò sul ciglio della strada. Dove tutti dovranno passare.

La lascerò con un cartello.

"Passante che percorrerai la mia stessa strada. Ascolta il brusio di voci

che proviene da questa valigia. Non passare oltre.

Chinati, aprila e ascolta"
Lasciamo parlare loro... i Personaggi
Siamo tanti, una piccola folla, nati da una stessa madre in più di quattro decenni di teatro.

Siamo i Personaggi di Giulia Sonz, non così famosi come quelli di Pirandelliana memoria, ma anch'essi desiderosi di esserci in questo universo magico del teatro.

Molti di noi hanno preso vita su un palcoscenico, altri non sono ancora venuti alla luce.

Alcuni vivono di vita propria, altri fanno parte di testi teatrali completi.
Molti hanno assaporato il sapore degli applausi, l'odore della emozione di un pubblico, la stupenda simbiosi con un essere umano, l'attore.

Ora siamo in stand-by perchè nostra madre, gelosa come tutte le madri, è stata bloccata da una malattia canaglia e non ha la forza per continuare a darci vita e poco tempo ormai per badare a noi.
MA NOI SIAMO VIVI E VOGLIAMO VIVERE!
Qualcuno può adottarci, conoscerci, giudicarci anche perchè no, amarci?

Frammenti di stelle cadenti

Autore: Giulia Sonz
Collana: Tracciare Spazi
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Pubblicazioni

Sono a disposizione, su richiesta, testi teatrali, inediti e non, depositati in Siae.
Anche in milanese.
Sinossi 
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